Riabilitazione creditizia, il “welfare” del nuovo Millennio

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Senza volermi attribuire la paternità della scoperta di eventi epocali, sono tuttavia convinto  che siamo di fronte all’esplodere di una grave condizione sociale  innescata dalla precaria situazione in cui si trovano i cosiddetti ‘cattivi pagatori’, costretti ad una asfissia finanziaria che ha superato il limite, anche numerico, di una qualche gestibilità.

Ecco dunque il senso di una iniziativa editoriale, che ci ha visto partecipi entusiasti e propositivi,  che ha voluto colmare, con chiarezza, cura e professionalità, una evidente lacuna, dal punto di vista dell’approfondimento conoscitivo e pratico,  riguardante un diffuso e ostile aspetto  della vita economica, e quindi anche sociale, di circa venti milioni di italiani: ci riferiamo, ovviamente, proprio ai gravi problemi derivanti dalle ‘segnalazioni’ alle centrali di rischio finanziario che bollano tantissimi malcapitati col famigerato marchio di “cattivo pagatore”.

Così, sull’onda di una fattiva e proficua collaborazione fra il Centro Studi di Anima (associazione confindustriale particolarmente sensibile ai problemi sociali, oltre che a quelli connessi con le attività produttive), prestigiosi docenti universitari (Prof. Francesco Lenoci, Prof. Giuseppe Attanasi e Dott. Stefano Peola, oltre che Dott. Luigi Panico e Dott.ssa Tiziana Protopapa) e noi di CRC Milano S.r.l., è nato il libro “Le segnalazioni nelle banche dati e il blocco all’accesso al credito”, che riteniamo sia molto più di un generico manuale di ‘istruzioni per l’uso’, come dimostra del resto l’ampio ventaglio di analisi, anche sociologiche oltre che tecniche e operative, che arricchiscono il volume in questione.

“Questo breve saggio”, si legge nell’introduzione ”vuole offrire degli strumenti concreti per risolvere, attraverso la riabilitazione creditizia, il complesso, controverso e complicato stato di ‘cattivo pagatore’ e tutte le numerose problematiche derivanti dall’iscrizione nelle cosiddette blacklist degli istituti di credito e delle finanziarie.”
“Può capitare che, per aprire un conto corrente bancario o postale oppure per richiedere mutui, finanziamenti, prestiti, carte di credito.… le pratiche si incaglino. Questo, perché il nominativo del richiedente risulta segnalato come cattivo pagatore, spesso a sua insaputa e spesso dopo che siano trascorsi anni da un bollettino pagato in ritardo o una rata pagata dopo la scadenza.
Avere una riabilitazione creditizia risulterà, dunque, l’unica possibilità, nonché la condizione necessaria, per poter accedere nuovamente al credito.
Ma non solo per l’accesso al credito: anche per fare da garante, per richiedere una fidejussione bancaria e assicurativa, per partecipare ad un concorso o a gare ed appalti ed anche per aprire un’attività autonoma è necessario che non risulti alcuna segnalazione negativa nelle banche dati creditizie.”

Partendo dunque da queste premesse si snoda il contenuto del libro che affrontando le varie tematiche riguardanti il complesso e spesso opaco mondo delle segnalazioni e dei suoi freddi automatismi, si offre alla comprensione di chi, e sono i più, ha bisogno di informazioni e di supporto per uscire (‘vivo’, aggiungiamo noi) dall’ergastolo finanziario in cui si è venuto a trovare, suo malgrado.

Stampato nella tradizionale modalità cartacea, il libro sarà comunque disponibile anche in versione ‘e-book’ e ‘audio-book’. Tutto questo, non solo  per contribuire efficacemente a fare chiarezza sulle modalità di verifica presso le varie ‘banche dati’ della propria posizione nei confronti degli istituti di credito, ma anche per poter accedere ad apposite e favorevoli convenzioni che CRC Milano Srl, in un’ottica di Welfare aziendale, sta mettendo a disposizione degli imprenditori, di modo tale che questi possano offrire il servizio di riabilitazione creditizia a tutti i loro dipendenti/collaboratori e relativi famigliari incappati, magari per sviste davvero lievi, nelle maglie della severissima Centrale Rischi, così che possano vivere più serenamente la loro attività in azienda anche a beneficio della produttività.

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