Interessi su mutui e prestiti alle stelle: come evitare cattive sorprese

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L’introduzione della legge di bilancio per il 2023 ha comportato un’impennata dei tassi di interesse, dovuta alle misure adottate dalla BCE per contrastare l’inflazione, influenzando direttamente o indirettamente il costo dei mutui e quindi l’importo delle rate da pagare, con la conseguenza di un aumento delle rate per i mutui a tasso variabile.

Il danno che ne deriva è la perdita di un equilibrio familiare causato dall’aumento di una spesa già preventivata che mina la gestione del proprio budget.

Questo si può ovviamente tradurre in un ritardo dei pagamenti, cosa da evitare assolutamente se non si vuole essere segnalati nelle banche dati.

La necessità di ricontrattare il proprio mutuo

La ricontrattazione del mutuo o prestito era, fino a quest’anno, a discrezione dell’istituto di credito al quale si è fatto affidamento.
Ora però le cose sono un po’ cambiate, visto che nella legge di bilancio 2023 è stata inserita un’eccezione: per tutto il 2023 le banche sono tenute a consentire il passaggio da tasso variabile a tasso fisso, accompagnato eventualmente da un allungamento delle scadenze, senza costi e a tassi stabiliti dalla legge in presenza di tre condizioni:

  • il mutuo (contratto prima del 1° gennaio 2023) non deve essere superiore a 200.000 euro
  • l’ISEE al momento della richiesta di rinegoziazione non deve essere superiore a 35.000 euro;
  • non ci devono essere stati ritardi nei pagamenti.

 

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Un approfondimento della questione relativa ai ritardi nei pagamenti

Se, come può accadere nella vita di ognuno, ci sono stati dei ritardi nei pagamenti di una o più rate relative al mutuo o al prestito, anche relative ad un prestito presso creditori terzi, potrebbe partire in automatico la segnalazione nella relativa banca dati indicata.

E quindi, addio ricontrattazione?

Assolutamente si, se oltre all’estinzione del debito nei confronti della banca non si procede alla cancellazione della segnalazione e quindi al ripristino completo della propria posizione debitoria, il che vi renderebbe finanziabili agli occhi degli istituti di credito

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