Per meglio districarci nel complesso e un po’ ambiguo mondo delle ‘segnalazioni’ nelle banche dati, è assolutamente funzionale avere ben presente il seguente pentalogo:
- nella pratica elettronica della concessione del fido, il cliente viene percepito come rischio anziché come opportunità per crescere;
- è di fondamentale importanza conoscere i propri dati riportati nelle varie banche dati;
- esiste l’interconnessione tra le banche dati;
- è un grave errore sottovalutare gli automatismi perché i dati negativi si diffondono molto velocemente nei vari sistemi automatici di scoring;
- dobbiamo ricordare che gli errori nelle segnalazioni esistono e che la rettifica necessita di attività e di azioni specifiche.
E’ evidente, a questo punto, che parlare di riabilitazione creditizia significa effettuare un completo capovolgimento del concetto di cliente. Secondo un principio da sempre valido, il cliente è una risorsa ed un fulcro per le attività di qualsivoglia impresa, compresa quella bancaria, finanziaria, ecc. Doverlo riabilitare sulla base di segnalazioni effettuate dagli stessi operatori finanziari appare un controsenso e risulta sempre difficile trovare una chiave di lettura di eventi oggettivamente contradditori.
Sul tema dell’informazione ed informativa delle imprese, le più consistenti novità attengono alla funzione di fonti da sempre presenti sul mercato ma che, grazie all’avvento delle pratiche elettroniche di fido, svolgono un ruolo spesso determinante ai fini della gestione del rapporto banca-impresa. Si tratta del cosiddetto “settore della business information”, ossia tutti quei servizi informativi necessari nell’attività corrente di enti finanziari e bancari, imprese industriali, studi legali e professionali. In tale ambito opera un insieme molto differenziato di soggetti (case di informazioni commerciali, operatori che offrono servizi di accesso a banche dati economico-finanziarie, servizi di monitoraggio sull’affidabilità degli operatori e analisi dei bilanci, operatori specializzati nella fornitura di visure ipocatastali e protesti) che fornisce servizi elaborando, in misura più o meno complessa, dati ed informazioni provenienti da fonti camerali, ecc.
Altro fatto importante è il rilevante livello di interconnessione presente tra le varie banche dati. Occorre acquisire il perimetro completo sia in uno scenario di ordinaria attività, sia a maggior ragione in caso di segnalazioni negative. In quest’ultimo caso occorre prestare più attenzione alla tempestività di intervento in quanto i sistemi informatici sono molto più reattivi di fronte ad una informazione “negativa”. Questo fatto si traduce in una rapidissima diffusione delle informazioni pregiudizievoli, essendo ovviamente ritenute prioritarie.
Dobbiamo dunque partire dalla corretta comprensione dei meccanismi di segnalazione, allo scopo di acquisire la corretta articolazione dei sistemi di rilevazione dei dati, e sul come accedere agli stessi, così da poterne disporre sia per una corretta gestione, sia per poter intervenire in caso di anomalie. Le sensazioni, in tal senso, tendono a evidenziare un sostanziale abuso del diritto di informazione, che penalizza chi non è preparato ad affrontare l’argomento. Di fatto dobbiamo far fronte a un’asimmetria informativa tra il soggetto segnalato (privato o impresa) che appare meno informato su di sé rispetto alle banche dati che gestiscono le informazioni.
Ecco dunque la fondamentale motivazione che sta alla base dell’ideazione e della pubblicazione di un importante volume, La segnalazione nelle banche dati e il blocco all’accesso al credito, che, con il contributo di Rino Nimis, amministratore delegato di CRC Milano S.r.l., società specializzata nel campo delle riabilitazioni creditizie, si offre come uno strumento di aiuto e di supporto per tutti coloro che vogliono risolvere la propria condizione di “cattivo pagatore” e veder così riabilitata la propria posizione nei confronti degli istituti bancari e finanziari.